Vi posto un po' di poesie trovate sul web e dedicate al Principe dell'Inferno
Sapiente la mano
Un quadro, pur falso, ha dipinto
De l’esser Tuo malvagio
Il mondo ha convinto
Occhi chiusi
Sensi dispersi
Umana stirpe
Tua origine persi
In fiabesca realtà
Muovono i fili
Antiche fazioni
Segreti nascosti, or vili
Di nostra virtù
Saper c’è negato
Predicata miseria
Potere accentrato
Remota Tua terra
Non umana sapienza
Onor e rispetto, risalga da terra
Immensa è, Tua potenza
Che rifugga lontano
Sentore amaro
Di chi, di vita sprecata
Fu sempre ignaro
A Te risplenda
Un’era ormai nuova
Sapienza e materia
Nostra vita promuova
Malvagio non sei
Tu che vita hai creato
Menzogna è finita
A Te questo mondo, or venga ridato !
Umile verso,
Di chi or T’ammira
Non più, animo perso
Grato e felice, a Te, cuor spira
A Te salga, spero gradito, mio umil servigio
Con onor di Te, il domani, più non vedo sì grigio
(AS Tuttelestelle, 2007)
Oh tu oscuro creatore delle nostre anime..
potente la tua forza che ci da coraggio nei nostri giorni..
tu che apri le nostre menti verso la luce di un colore blu di energia astrale..
Con i tuoi occhi cristallinei entri dentro il mio cuore... oh potente
Satana noi ti siamo vicini come tu sei vicino alle nostre anime tu che
ci crei momenti di perpetua forza spirituale.. Calici saranno
innalzati nel tuo nome.. Potente creatore saremo vicino a te
nelle battaglie contro le false religioni.
Satana regna sovrano nei nostri corpi e nelle nostre vergini anime...
Sia lodato il creatore
Hail Satan Oscuro portatore di luce...
(Manueltacchini - 2009)
Guarda la fiamma
dell'anima fiera
dolce calore del cuore che spera.
Quando nel calice della vittoria
scende il tuo vino di antica memoria
brindo a te Satana! Giusto baluardo
di ogni giustizia alto stendardo!
Oh così grande il tuo regno dei giusti
invoco Satana con i miei canti
che per la tua gloria si levano al vento
che porta il tuo nome in ogni momento...
(Roderico di Montenotte - 2009)
A te, de l'essere
Principio immenso,
Materia e spirito,
Ragione e senso;
Mentre ne' calici
Il vin scintilla
Sì come l'anima
Ne la pupilla;
Mentre sorridono
La terra e il sole
E si ricambiano
D'amor parole,
E corre un fremito
D'imene arcano
Da' monti e palpita
Fecondo il piano;
A te disfrenasi
Il verso ardito,
Te invoco, o Satana,
Re del convito.
Via l'aspersorio,
Prete, e il tuo metro!
No, prete! Satana
Non torna indietro!
Vedi: la ruggine
Rode a Michele
Il brando mistico,
Ed il fedele
Spennato arcangelo
Cade nel vano.
Ghiacciato è il fulmine
A Geova in mano.
Meteore pallide,
Pianeti spenti,
Piovono gli angeli
Da i firmamenti.
Ne la materia
Che mai non dorme,
Re de i fenomeni,
Re de le forme,
Sol vive Satana.
Ei tien l'impero
Nel lampo tremulo
D'un occhio nero,
O ver che languido
Sfugga e resista,
Od acre ed umido
Pròvochi, insista.
Brilla de' grappoli
Nel lieto sangue,
Per cui la rapida
Gioia non langue,
Che la fuggevole
Vita ristora,
Che il dolor proroga,
Che amor ne incora.
Tu spiri, o Satana,
Nel verso mio,
Se dal sen rompemi
Sfidando il dio
De' rei pontefici,
De' re cruenti;
E come fulmine
Scuoti le menti.
A te, Agramainio,
Adone, Astarte,
E marmi vissero
E tele e carte,
Quando le ioniche
Aure serene
Beò la Venere
Anadiomene.
A te del Libano
Fremean le piante!
De l'alma Cipride
Risorto amante
A te ferveano
Le danze e i cori,
A te i virginei
Candidi amori,
Tra le odorifere
Palme d'Idume,
Dove biancheggiano
Le ciprie spume.
Che val se barbaro
Il nazareno
Furor de l'agapi
Dal rito osceno
Con sacra fiaccola
I templi t'arse
E i segni argolici
A terra sparse?
Te accolse profugo
Tra gli dèi lari
La plebe memore
Ne i casolari.
Quindi un femineo
Sen palpitante
Empiendo, fervido
Nurne ed amante,
La strega pallida
D'eterna cura
Volgi a soccorrere
L'egra natura.
Tu a l'occhio immobile
De l'alchimista,
Tu de l'indocile
Mago a la vista,
Del chiostro torpido
Oltre i cancelli,
Riveli i fulgidi
Cieli novelli.
A la Tebaide
Te ne le cose
Fuggendo, il monaco
Triste s'ascose.
Dal tuo tramite
Alma divisa,
Benigno è Satana;
Ecco Eloisa.
In van ti maceri
Ne l'aspro sacco:
Il verso ei mormora
Di Maro e Flacco
Tra la davidica
Nenia ed il pianto;
E, forme delfiche,
A te da canto,
Rosee ne l'orrida
Compagnia nera
Mena Licoride,
Mena Glicera.
Ma d'altre imagini
D'età più bella
Talor si popola
L'insonne cella.
Ei, da le pagine
Di Livio, ardenti
Tribuni, consoli,
Turbe frementi
Sveglia; e fantastico
D'italo orgoglio
Te spinge, o monaco,
Su 'l Campidoglio.
E voi, che il rabido
Rogo non strusse,
Voci fatidiche,
Wicleff ed Husse,
A l'aura il vigile
Grido mandate:
S'innova il secolo,
Piena è l'etate.
E già già tremano
Mitre e corone:
Dal chiostro brontola
La ribellione,
E pugna e prèdica
Sotto la stola
Di fra' Girolamo
Savonarola.
Gittò la tonaca
Martin Lutero;
Gitta i tuoi vincoli,
Uman pensiero,
E splendi e folgora
Di fiamme cinto;
Materia, inalzati;
Satana ha vinto.
Un bello e orribile
Mostro si sferra,
Corre gli oceani,
Corre la terra:
Corusco e fumido
Come i vulcani,
I monti supera,
Divora i piani;
Sorvola i baratri;
Poi si nasconde
Per antri incogniti,
Per vie profonde;
Ed esce; e indomito
Di lido in lido
Come di turbine
Manda il suo grido,
Come di turbine
L'alito spande:
Ei passa, o popoli,
Satana il grande.
Passa benefico
Di loco in loco
Su l'infrenabile
Carro del foco.
Salute, o Satana
O ribellione
O forza vindice
De la ragione!
Sacri a Te salgano
Gl'incensi e i voti
Hai vinto il Geova
Dei sacerdoti
(Giosuè Carducci - 1863)
so molto bene chi è Satana. Egli è la libertà. È l'irrefrenabile, l'imprevedibile, l'antitesi di ordine e disciplina, l'antitesi della legalità cosmica ... Noi sappiamo dove un pianeta si troverà fra dodici anni. Ma non sappiamo dove una farfalla si poserà tra un minuto. Perciò la farfalla è di Satana
(Bjorneboe)
[Per l'ultima si ringrazia Laio per averla portata alla mia conoscenza]