Inizialmente i Celti non approvavano la rappresentazione antropomorfa in legno o pietra degli dei, dato che Brenno, quando saccheggiò Delfi nel 280 a.C. alla testa dei Galati, criticò quest'usanza, come riporta Diodoro Siculo[1]. Col tempo e l'infittirsi dei rapporti con la civiltà greco - romana questa usanza dovette cambiare.
Grazie a Cesare sappiamo che i Galli si ritenevano figli di Dis Pater, divinità accomunata a Plutone (l'equivalente dell'Ade greco), dio notturno dei morti e degli inferi[2]. Questa divinità è molto simile come caratteri al dio Cernunnos, una divinità degli animali e della vita, attestato in diverse steli e nel bacile di Gundestrup.
Il dio più importante, vero e proprio dio "multifunzionale" era Lúg, che assommava in sé tute le arti (in Irlanda aveva il suffisso di Samildanach "il simpolitecnico"). Non ci sono attestazioni per quanto riguarda la Gallia, ma il nome celtico dell'attuale Lyon (Lione in italiano) era Lugdunum ("fortezza di Lúg"). I Romani, a partire da Cesare lo chiamavano Mercurio e sarebbe questo il motivo per cui il nome di una divinità così importante è poco diffuso.
Altre divinità diffuse nel mondo celtico erano Taranis, dio del tuono, paragonabile a Giove, Teutates, una divinità guerriera che proteggeva la tribù (teuta in gallico), non troppo dissimile da Esus, Epona, dea dei cavalli molto amata soprattutto dai cavalieri, Belenos, dio della luce, Sucellus (il buon battitore), divinità legata alla rinascita il cui enorme martello dava la morte o la vita a seconda di quale lato si usava.
Dagda era il dio-druido e comandava il cielo. Era riconoscibile per il calderone dell'abbondanza, il bastone e l'arpa. In Irlanda era considerato il padre di Diancecht - Mac Óc e Brigite.
Il dio della guerra per i Celti irlandesi non era unico, ma si divideva in due entità distinte: Nuada e Ogma. Nuada rappresentava il buon re tramandato dalla mitologia, cioè colui che dirigeva la battaglia da lontano, ad Ogma invece spettava il vero e proprio campo bellico, egli rappresentava il vero e proprio "campione". In Gallia troviamo attestazioni per Ogmios, che però sembra avere più le caratteristiche di un semidio che della divinità della guerra vera e propria.
Il dio della medicina era Diancecht, mentre Mac Óc era il dio della gioventù.
La figura di Brigite, di cui si hanno pochissime testimonianze, è per lo più confusa: a volte risulta essere la madre, a volte la figlia e a volte addirittura la sposa di varie divinità. Nella mitologia antica il suo nome era Brigantona, mentre per quella gallese é Rihannon.
Goibhniu era il dio forgiatore, Luchtaine il dio carpentiere, Creidhne il dio bronzista[3].
Le Tre Madri erano una triade di dee legata alla fertilità.
Moltissime erano le divinità locali e venerate solo in regioni piccole, non molto diffuse oppure uniche, tra queste vi erano:
Moritasgus tutelava i guaritori.
Sequana era la dea che impersonificava il fiume Seine (Senna in italiano).
Sulisera una dea adorata a Bath, in Inghilterra, nei pressi di acque termali e probabilmente legata alla guarigione.
Ucuetis era il dio fabbro.
Bergimus era il dio delle alture e delle montagne.
Il Fachen era una divinità mostruosa distruttrice.